img_3698Andare in passeggiata con il Papy mi piace sempre tantissimo. Quando vedo che Luca apre l’armadietto esterno e prende la pettorina non riesco a trattenermi: inizio a correre, saltare, urlare di gioia perché ho già capito tutto. Una delle mie qualità è proprio quella di comprendere in anticipo quello che sta per succedere. Basta un gesto, un rumore, un determinato comportamento dei miei ed io so cosa accadrà. Ovvio, quando il Papy prende la pettorina, anche un bambino dell’asilo (ogni riferimento a Giovanni è casuale) capirebbe che si sta per uscire. Sto divagando. Volevo raccontarvi dell’ennesima delusione dopo la grande gioia. La storia è sempre la stessa. Esco con il Papy, arriviamo davanti all’entrata dell’area cani, ma sul più bello Luca mi porta via. Immagino che lo faccia per un motivo che ancora mi sfugge. Non sarà perché i cani che sono dentro iniziano ad abbaiarmi con apparente ferocia? Non sarà perché io rispondo alle provocazioni alzando il pelo e abbaiando più forte di loro? Reazioni che evidentemente il Papy non riesce a capire. Fatto sta che anziché portarmi dentro, permettendomi di chiarire ogni questione con i diretti interessati, Luca preferisce andarsene (uffa!).

Nessun problema invece sulla strada del ritorno, quando ho incrociato due miei amiconi che se ne stanno chiusi nel cortile di un’autofficina. Ci siamo salutati affettuosamente, accennando un paio di “inviti” al gioco. Non ci sono stati screzi anche se mi piacerebbe interagire con loro senza il cancello di mezzo.

Lascia un commento